Uno spazio da riempire.
Con le tue idee.
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Il luogo
Il complesso della SS Trinità delle Monache, meglio conosciuto come ex-Ospedale Militare, è uno dei più vasti complessi abbaziali di Napoli, un sito monumentale di grande valore storico, architettonico e artistico. Edificato tra il 1607 ed il 1621 per ospitare un convento, fu convertito in Ospedale Militare durante l’occupazione francese (1808) per volere di Giuseppe Bonaparte, funzione che ha mantenuto fino al 1992.
Da allora il convento è rimasto a lungo abbandonato.
Il complesso della SS Trinità delle Monache è un bene demaniale, gestito cioè dall’Agenzia del Demanio, che ha dato in locazione l’intero complesso al Comune di Napoli per un periodo di 19 anni (fino al 28/02/2019) “….al fine di promuovere iniziative culturali e turistiche orientate alla valorizzazione del tessuto urbano e sociale della nostra città”. Al termine di questo periodo una parte del complesso è ritornato nelle disponibilità dell’Agenzia del Demanio, mentre gli spazi aperti del Parco dei Quartieri Spagnoli e alcuni degli edifici sono oggetto di una redigente convenzione con il Comune per ospitare funzioni sociali e territoriali.
Nel 2016, nell’ambito del progetto europeo URBACT-2nd chance, è iniziata la storia del Parco dei Quartieri Spagnoli come spazio di comunità e di cittadinanza attiva. Grazie all’attivazione di un primo percorso partecipativo e alla sperimentazione di usi temporanei, il parco progressivamente si è aperto alla città, si è lasciato attraversare, abitare, sperimentare. Questo processo si inserisce in una strategia politica specifica di recupero di luoghi abbandonati promossa dal Comune di Napoli che riguarda anche altri edifici e spazi in città. Negli anni questo percorso ha visto nascere nuove progettualità e nuovi soggetti attivi, come la Comunità del Parco dei Quartieri Spagnoli, e iniziative culturali e aggregative di successo, come il Pessoa Luna Park, che hanno evidenziato il grande potenziale inespresso di questo spazio.
La relazione con la città
Questo “gigante dormiente” si sviluppa lungo le pendici della collina di San Martino e si collocacall’interno del centro storico di Napoli – sito UNESCO “patrimonio culturale dell’umanità”, a pochi passicdal centro antico, ovvero la città di fondazione greco-romana, ancora oggi cuore pulsante della vita urbana e principale meta dei flussi turistici.
Il complesso ha una collocazione urbanisticamente strategica rispetto al potenziale collegamento pedonale verticale (oggi interrotto) tra il centro antico, i rioni storici e popolari di Montesanto, Olivella e Quartieri Spagnoli, il corso Vittorio Emanuele e la collina di San Martino, attraverso il percorso storico pedonale della Pedamentina che porta al piazzale panoramico, al castel Sant’Elmo e alla certosa.
Il complesso della SS Trinità delle Monache è situato nel cuore di un tessuto urbano estremamente denso e scarsamente provvisto di servizi collettivi, infrastrutture, parchi ed altri luoghi pubblici e rappresenta, inoltre, una tessera fondamentale del “mosaico di paesaggio” della collina di San Martino.
Il suo riuso e la rigenerazione dei suoi spazi aperti, dunque, costituisce un’opportunità importante per generare uno spazio pubblico di grande respiro, di qualità e con una dotazione variegata di aree verdi.
Il contesto sociale nel quale si innesta il complesso, infine, ricco di iniziative volte alla riqualificazione “dal basso” dell’area, risulta particolarmente favorevole alla sperimentazione di modelli gestionali innovativi, aperti ed inclusivi.
Lo stato di conservazione degli spazi
Il complesso si presenta oggi come un insieme eterogeneo caratterizzato da edifici storici e costruzioni più recenti, che in alcuni casi hanno alterato e danneggiato l’impianto originario. L’intera struttura copre una superficie complessiva di circa 25.000 mq, di cui circa 16.000 mq sono occupati da giardini, corti interne ed altri spazi aperti.
La maggior parte degli edifici che costituiscono il complesso sono inutilizzati ed alcuni versano in gravi condizioni di conservazione. Gli edifici recentemente ristrutturati sono 3: la palazzina H dove si trova il “Servizio politiche per l’infanzia e l’adolescenza” del Comune, l’edificio D, dove si trova l’Università Suor Ursula Benincasa, parte dell’edificio C1, dove si trovano gli uffici della guardiania del parco.
Per quanto riguarda gli spazi aperti, il giardino superiore e l’area dei campetti sportivi sono stati riaperti al pubblico, mentre il “bosco dei tigli”, i giardini mediano ed inferiore risultano inagibili. All’interno e nei pressi del complesso, infine, sono presenti diversi impianti di risalita (scale, rampe, scale mobili e ascensori) che potrebbero agevolmente collegare piazza Montesanto al corso Vittorio Emanuele e che, pur realizzati e collaudati, non sono mai stati messi in funzione.
Dall’attuale intervento di riqualificazione (C.I.S.) è escluso l’edificio C (l’edificio monumentale seicentesco), che resta di proprietà del demanio.
L’edificio C1 è un corpo ad un piano, oltre un piano seminterrato, adiacente all’edificio C, e rappresenta ciò che resta di un edificio ottocentesco a due corti, demolito il secolo scorso. Attualmente questo edificio ha una superficie di circa 400 mq e funge da portico di entrata al Parco dei Quartieri Spagnoli. Alcuni locali sono inaccessibili ed usati come deposito, altri sono spazi di servizio al parco pubblico (servizi igienici e guardiania).
L’edificio M, realizzato nell’ambito del programma di ristrutturazione del complesso del 1935 ad opera del demanio militare, si articola come uno stretto corpo contro terra lungo vico Paradiso, con due volumi emergenti sul giardino (Ma e Mb). L’edificio, con una superficie totale di circa 1.800 mq, è interdetto al pubblico e le condizioni di degrado diffuso richiederebbero un intervento di ristrutturazione totale dell’immobile.
Il giardino superiore, denominato “Parco dei Quartieri Spagnoli”, ha una superficie di circa 6.000 mq, è stato riaperto al pubblico di recente e necessiterebbe di interventi di riqualificazione relativamente al verde pubblico, agli arredi urbani, alle superfici pavimentate e alle recinzioni. Il giardino mediano, invece, si estende per circa 2.500 mq, in parte ospita un’area gioco con un campetto di calcio particolarmente ambito dai ragazzi del quartiere, ed in parte consiste in un’area alberata (bosco dei tigli), recintata ed interdetta al pubblico, i cui alberi necessitano di una verifica delle condizioni di impianto. La scala e l’ascensore che collegano i giardini mediano e superiore sono stati realizzati, ma risultano chiusi da tempo, poiché mancano le certificazioni ed il collaudo finale, necessari per la messa in esercizio secondo legge.